Grazie, Anna.

L’Italia è un paese alla deriva, ma guardando all’estero non è che il panorama diventi molto più roseo. L’elezione di Vladimir Putin come uomo del’anno da parte del prestigioso giornale americano è uno scandalo. Vladimir Putin, l’ex capo del kgb. Uno che ne ha viste, ma soprattutto ne ha fatte di tutti i colori per difendere i lerci interessi del potere. Un perfetto burocrate di partito formatosi nell’immondezzaio del tracollo sovietico. Adesso si è perfettamente riciclato, difendendo le privatizzazioni selvagge che hanno trasformato molti ex burocrati in neomiliardari. Intanto il popolo muore di fame. Prima moriva di fame in nome del comunismo, adesso muore di fame in nome del capitalismo. Vladimir Putin si ingrassava prima e continua a ingrassare adesso. Sulle pagine del “Guardian” è uscito oggi un articolo dove Stanislav Belkovski (politologo russo non allineato al regime) sostiene che Putin ha accumulato un immenso patrimonio stimato in circa quaranta miliardi di dollari. Grazie al libero mercato. Intanto la gente in Russia continua a fare la fame e i pochi dissidenti vengono manganellati e imprigionati senza pietà. E adesso il buon Putin è anche uomo dell’anno. Non c’è limite al peggio. Poveri noi.

Beppe Grillo nel post odierno del suo blog nomina Anna Politkovskaja – la giornalista russa non allineata assassinata a Mosca nell’ottobre 2006 – come “Woman of the Year”. Ha fatto benissimo, bravo Beppe. Un gesto simbolico nei confronti di una giornalista che ha scelto di rimanere fedele alla libertà e all’autonomia dell’informazione. Questa donna coraggiosa non aveva esitato a criticare il bieco regime messo in piedi da Putin. Ha pagato con la propria vita le proprie scelte. Grazie, Anna. E’ grazie alle persone come te che questo mondo può ancora sperare in qualcosa.

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